sabato 4 giugno 2011

Il mio nome è Noemi, Noemi Piquè.

"Il mio nome è Noemi, Noemi Piquè.

Dove nasco?

Nasco da un baule magico...Si, il baule magico di mia nonna. Una nonna certo un po’ strana. Parlava in maniera diversa dagli altri: con quella "r" dolce e carezzevole che poi, avrei scoperto più tardi, essere dovuta alle sue origini francesi.
Ma torniamo al baule, conservato gelosamente nella sua camera da letto ed al quale io, e soltanto io, potevo accedere e pescare a piene mani in quel tesoro di veli e merletti con i quali addobbavo le mie bambole e me stessa per finire poi a sfilare sotto gli occhi divertiti della mia famiglia.
Ecco, là nascono i miei sogni, all'ombra del Vesuvio, da un baule.

Poi si cresce e, si sa, si mettono da parte le chimere di bambina, ma si conservano in un cassetto della mente, gelosamente custodite.
Gli studi finiscono e, come spesso accade, una nebulosa si impossessa del il mio futuro.
L'unica certezza è la mia avidità di conoscere il mondo e le persone che lo abitano.
E così ha inizio la mia avventura.

Prima Berlino con la sua aria mitteleuropea che sicuramente mi ha arricchito, ma non sedato la mia sete di scoperta. Ed allora Amsterdam, città dai gusti tipicamente nordici che mi regala il senso della libertà ed il rispetto per il prossimo.
Ma niente che mi apra la mente, nulla che stemperi quella nebulosa. E via di nuovo alla ricerca di quel “non so bene cosa”.

Parigi!

Ed appena calpesto il selciato del primo Boulevard la nebulosa magicamente si dissolve. E' qua che ricominciano i voli pindarici dei miei sogni. Qua, tra bistrot fumosi, cullata da quella parlata per me antica e familiare, sono a casa finalmente!
Vivo a Montmartre, dove, con un po’ di fortuna, riesco a mantenermi grazie alla mia abilità nel dipingere e dove incontro persone fantastiche.
Ma uno su tutti è stato l'incontro determinante per la svolta nella mia vita: una persona che ha visto in me brillare l’istinto creativo e che ci ha creduto profondamente dal primo istante. Una persona che ha riaperto quel baule chiuso da quando ero bambina facendone uscire quei sogni lasciati in sospeso.

Lo stile e la moda diventano la mia vita e sono la mia scuola, ne assorbo gli insegnamenti che faranno della mia arte il mio mestiere, incontro menti geniali, creatori di stile che mi spingeranno poi a riprendere quei veli e quei merletti ed a creare attraverso la moda degli stili di vita, non solo più per le bambole, ma per tutte le persone che, attraverso i miei occhi hanno voglia di indossare un sogno diventato realtà: PIQUE’ MONTMARTRE."